31 marzo 2009

[Carioca] Fluminense e Vasco non si fermano più

Nella seconda parte del campionato Carioca, la Taça Rio, due squadre possono ancora mostrare il percorso netto: Flu e Vasco hanno per ora conosciuto solo la vittoria.
Se il Fluminense di Carlos Parreira era più o meno atteso a queste vette, fa specie il buon rendimento del Vasco di Dorival Junior, penalizzato nella Taça Guanabara (vinta poi dal Botafogo) per questioni legate a un tesseramento irregolare. I due club di Rio de Janeiro sono evidentemente primi nel Gruppo A con sei vittorie in sei match: sono entrambi già qualificati per le semifinali dove incontreranno le due migliori del girone B, oggi comandato dal Flamengo ma molto più equilibrato.
Nell'ultimo turno vittoria facile del Vasco, 5-3 a Volta Redonda, mentre in rimonta e al 90' (sempre Dario Conca) il Fluminense ha avuto ragione del Botafogo:

[Occhio a] Mika Ojala

Centrocampista polivalente di spiccate propensioni offensive, rivelazione tra le fila dei campioni dell’Inter Turku della Veikkausliiga 2008, dove è stato premiato quale miglior giocatore nelle categorie “centrocampista” e “giovane”. Destro naturale, grande mobilità, vede bene la porta: con 8 reti è stato il miglior marcatore dell’Inter Turku nell’ultimo campionato, con 3 in 6 partite (di coppa) è partito forte anche in questa stagione. Può giocare esterno destro, play alto in una mediana a rombo o seconda punta di movimento in un 442, ma nello spareggio vinto ai rigori contro l’Austria che ha garantito alla Finlandia under-21 l’accesso alla fase finale degli Europei di categoria è stato provato anche sulla fascia sinistra in un 451. Lo scorso agosto è stato convocato dal tecnico Stuart Baxter nella nazionale maggiore, senza però esordire. In prova all’Heerenveen a gennaio, dopo un test nel 2006 con lo Zurigo non andato a buon fine, rischiava prolungati periodi di permanenza in panchina a causa dell’affollamento nel reparto avanzato dei Frisoni. Oltretutto era da testare la sua adattabilità al 433. Non è quindi detto che l’essere rimasto in Finlandia sia stato un treno perso.

ALEC CORDOLCINI



Punto di forza: con il giusto modulo la sua mobilità può rendere la vita difficile a molti avversari

Punto da migliorare: la continuità

Breve scheda
Mika Ojala

Paimio 21/06/1988
Centrocampista offensivo. 1.78 x 74
Passaporto: finlandese
Club attuale: Inter Turku
Scadenza contratto: 2012

30 marzo 2009

Tragedia ad Abidjan

Sono almeno 19 le persone morte, ma alcune fonti parlano di non meno di 22, e oltre 130 quelle rimaste ferite nella tragedia che ieri si è consumata allo stadio Houphouet Boigny di Abidjan poco prima che iniziasse la partita tra Costa d’Avorio e Malawi, valida per le qualificazioni della Coppa del Mondo di calcio che si terrà nel 2010 in Sudafrica. I quotidiani ivoriani stamani nel ricostruire quello che viene definito “il più grande dramma del mondo sportivo mai vissuto dal paese”, per usare le parole del ministro delle Sport, spiegano che l’incidente è iniziato poco prima che la partita avesse inizio. Secondo il racconto dell’inviato del quotidiano ‘Le Patriote’ allo stadio, la tensione è cominciata a salire al cancello 23 della curva B quando la polizia (che presidiava gli ingressi e controllava i biglietti) ha chiuso i cancelli perché il settore era già pieno. La folla di persone in attesa - “alcuni con biglietto altri senza” scrive il giornalista - ha cominciato a scaldarsi chiedendo di entrare e iniziando a spingere fino a forzare l’entrata e provocare la calca che, solo in quest’area dello stadio, ha provocato 13 morti. Una situazione analoga si è verificata anche ai cancelli della Curva A, dove la situazione si è aggravata quando un agente di polizia ha lanciato un lacrimogeno contro i tifosi che volevano entrare, provocando il caos. Le autorità hanno annunciato l’apertura di un’inchiesta. Lo stadio Houphouet Boigny era da poco stato rinnovato in occasione del primo Campionato d’Africa per Nazioni, tenutosi in Costa d’Avorio tra il 22 febbraio e l’8 marzo. Con una capienza di 35.000 posti, pare che ieri abbia ospitato circa 50.000 persone. La tragedia consumatasi allo stadio ha oscurato il successo della squadra ivoriana, che ha vinto 5-0 la partita contro il Malawi.

Fonte: Agenzia MISNA

Alcune testimonianze e ricostruzioni sul sito di Radio France International: QUI

Video della BBC


Un amico presente allo stadio mi ha inviato un messaggio: Il y a eu une grande defaillance au niveau des organisateurs qui ont vendu plus de tickets qu'il n'y avait de places. En plus, les forces de l'ordre avaient commis la bêtise de fermer les portes pendant un moment. J'ai moi même subi les bousculades et eu quelques bobos pour pouvoir rentrer dans le stade. (...) C'est décevant et triste!

29 marzo 2009

Frammenti dalle Qualificazioni Mondiali

- AFRICA

Grande sorpresa: Allo stadio "Mohammed V" Casablanca, vince la squadra allenata da Alain
Giresse per 2-1, su un Marocco in perenne ricerca di rilancio. Sblocca il risultato, poco dopo la mezzora, Pierre-Emerick Aubameyang, attaccante classe '89 cresciuto nel Milan, ora al Digione ma ancora di proprietà dei rossoneri. Raddoppia, di testa, l'altra punta gabonese, Roguy Méyé, prima della fine del tempo. Il Marocco, guidato anch'essoda un tecnico francese, Roger Lemerre (vincitore di un Europeo coi transalpini e della Coppa d'Africa con la Tunisia), accorcia sul finire del match il talento cresciuto da van Gaal all'AZ (capoclassifica in Olanda), El Hamdaoui, ma non basta.



- EUROPA

Più di trenta conclusioni verso la porta non bastano al Portogallo di Carlos Quieroz per sbloccare il risultato di 0-0 contro la Svezia di Zlatan Ibrahimovic. Ora Cristiano Ronaldo rischia di non farli i prossimi Mondiali...

- CENTRO AMERICA

Favoloso ambiente allo stadio Azteca di Città del Messico: la nazionale di casa, guidata dal traballante Eriksson, deve vincere col Costarica. Non un grande match (anzi al principio del gioco, meglio i Ticos), ma è sufficiente una fiammata nel primo tempo di Omar Bravo e il rigore del cervello del centrocampo, Pavel Pardo, nel secondo, per regalare un minimo di tranquillità nel secondo. Visto il match su TeleMundo: dopo dieci minuti era già partito il sondaggio sulla sorte del CT in caso di sconfitta: maggioranza bulgara per l'esonero. Bell'ambientino... Di seguito i primi 11 del Messico:

28 marzo 2009

[Occhio a] José Ángel

Diciannovenne terzino sinistro, è il nome emergente del prolifico vivaio dello Sporting Gijon e, in prospettiva, il laterale completo e “profondo” che non farebbe affatto male alla nazionale spagnola. Aggregato alla prima squadra nel precampionato, si mette in evidenza nelle amichevoli estive, trova un posto fisso nell’undici di Copa del Rey, poi approfitta dell’infortunio del titolare Canella per farsi strada anche in Liga giocando dal primo minuto le ultime cinque partite, e segnando anche il primo gol della propria carriera, una violenta punizione nella vittoria casalinga contro il Deportivo. Guadagna anche la convocazione nell’Under 21, della quale dovrebbe far parte nel prossimo ciclo.

Il bagaglio atletico e tecnico è davvero di primissimo ordine. Fisico slanciato, agile, elastico ed esplosivo, forte nel contrasto, la combinazione di rapidità e reattività sul breve e al tempo stesso velocità negli allunghi lo rende un cliente potenzialmente molto difficile nell’uno contro uno. Dal punto di vista tattico può invece migliorare il posizionamento.

Il lato più forte del repertorio di José Ángel, fino a due anni fa centrocampista esterno di ruolo, è però la fase offensiva: poco evidente in queste recenti partite, prevalentemente spese in contenimento, ma sulla carta assai incisiva. Ancora acerbo e portato a concludere talvolta le azioni in maniera frettolosa e ad abusare dei rilanci a spazzare la metacampo, fa intravedere tuttavia una qualità di palleggio nettamente sopra la media del ruolo. Non solo si sovrappone con grande velocità e convinzione, ma ha pure le capacità per triangolare e sgusciare nello stretto col pallone incollato al piede, talvolta puntando l’avversario da fermo come un’ala di ruolo.

Sinistro secco, violento e anche discretamente preciso, cross veloci e tagliati verso il secondo palo, sui calci di punizione cerca di sfondare la barriera con la soluzione di potenza. Usa spesso anche il destro per rientrare al cross, ma la precisione lascia ancora a desiderare.

VALENTINO TOLA (Calcio Spagnolo )


Fonte: http://futbolecciones.blogspot.com

Punto di forza: atleticamente e tecnicamente al top del ruolo.

Punto da migliorare: potenzialmente non ha particolari punti deboli, il successo dipenderà dalla maturazione psicologica.

Breve scheda
José Ángel Valdés Díaz

Gijón; 05/09/1989.
Terzino sinistro; 182 cm x 75 kg.
Passaporto: spagnolo.
Club attuale: Real Sporting de Gijón.
Scadenza contratto: 2014 (clausola rescissoria: 18 milioni di euro).

VIDEO

Gol al Deportivo

25 marzo 2009

[Occhio a] Thiago Silva

La creatività dei brasiliani nell'inventare nomi di battesimo è fuori dal comune. Senti: ISAGO, ma che nome è? Allora, il genere è maschile e rappresenta lo shakeraggio tra il nome della mamma, Isabel, e quello del papà, Thiago: sì, Thiago Silva, il centrale difensivo acquistato dal Milan per poco più di 10 milioni a inizio anno e già trasportato a Milanello. Insomma, nessuno è perfetto. A "compensare", ci sarebbero, ci sono le enormi qualità di questo difensore, eletto da un monumento come Carlos Alberto (capitano della nazionale brasiliana quando a giocarci c'era Pelé), miglior centrale del Paese. René Simões, fantasioso giramondo ma pure ottimo tecnico ( e bene fece pure al Flu), lo celebra non solo per le qualità tecniche (quelle sono note ai più, ha già indossato l'amarelinha) ma soprattutto per la maturità: "non è mai in ritardo, si allena seriamente, non è mai al centro di nessuna polemica e il successo non lo ha cambiato." Bel biglietto da visita. Thiago Silva che, prima di tutto, è un grande lettore di situazioni in campo, sa dove deve andare, sa cosa fare, commette pochi falli, può tranquillamente iniziare l'azione (ha un destro potente e preciso) e possiede il fisico per realizzare quello che vuole, ha però una macchia lui pure in carriera. Da giovanissimo ha varcato l'oceano per atterrare alla Dinamo Mosca, si becca la tubercolosi e resta in ospedale per due mesi, non si riprenderà più e vedrà la luce solo quando il suo manager, l'onnipresente Jorge Mendes, lo trascinerà in Portogallo. Lì si riprende, torna in Brasile, e ricomincia a brillare. Quando sembrava certa la firma con l'Inter, il Milan interviene, e se lo aggiudica. Bel colpo.

CARLO PIZZIGONI



Punto di forza: Grande calcio, fisico e intelligenza. Difensore completo.

Punto da migliorare: Occhio all'irruenza; mentalmente sopporterà il ritorno in Europa?

Breve scheda

Thiago Emiliano da Silva

Rio de Janeiro, 22 settembre 1984
Centrale difensivo
Passaporto: Brasiliano
Club attuale: Milan
Scadenza contratto: 2013



Video

Thiago vede la porta...

La commozione durante il suo addio al Flu

Meraviglia di Darío Conca

Il Fluminense quest'anno ha cambiato molto, pure troppo. Laranjeiras è il nuovo domicilio di Thiago Neves (ritorno) e Fred, da poco è arrivato pure l'ex CT Carlos Parreira. Ieri sera, nel turno infrasettimanale del campionato Carioca, si è messo di nuovo in mostra un argentino che invece è da queste parti da un po': dopo il vantaggio della Friburguense e il pareggio di Roger (un '85 in prestito dal San Paolo), ecco la meraviglia di Dario Conca (Diego, guarda anche qui!):

24 marzo 2009

Henri Michel lascia il Sudafrica



Henri Michel rassegna le dimissioni: non è più l'allenatore dei Mamelodi Sundowns, ambizioso team sudafricano. La sconfitta subita dai Platinum Stars che certifica l'eliminazione dalla Nedbank Cup (la coppa nazionale) rappresenta solo l'ultimo naufragio dell'ex tecnico della Costa d'Avorio: settimana scorsa i Downs avevano dovuto abbandonare la corsa scudetto dopo l'1-4 contro il SuperSport United.
L'addio di Michel è dovuto principalmente al clima ostile che si era creato attorno alla sua figura. Oh, giusto per dire che le teste poco pensanti occupano tutte le latitudini, il tecnico francese non ha ricevuto solo minacce e insulti: Michel, dopo l'ingloriosa prova contro Platinum Stars, ha lasciato lo stadio Atteridgeville nascosto in una camionetta della polizia, che lo proteggeva dai tanti tifosi incazzati e, temo, malintenzionati. Giusto il tempo di mettersi d'accordo con la società, slegare qualche vincolo e Henri Michel ha salutato la compagnia: chiuderà la stagione Ted Dumitru, il cui incarico rimarrà tuttavia temporaneo.

Tre gol del week end

1- L'ennesima perla stagionale di Johann Gourcuff, stavolta apre a Le Havre

2- Spettacolo Barça: assist di Iniesta, tocco di Dani Alves

3- Zoltan Gera affonda lo United

Citazione per Admir Aganovic (FCV Dender - massima serie belga), in rovesciata contro il Westerlo

23 marzo 2009

[Carioca] Vasco - Flamengo 2-0

La rivalità più sanguigna e meno pubblicizzata (all'estero) ha fruttato questa volta poco gioco, una battaglia indegna e tre punti al Vasco. Il tutto gestito da un arbitro veramente folle (decisioni ad minchiam, citando Scoglio), che ha contribuito a fomentare il clima teso che già si respirava a inizio partita. Cinque espulsi e una miriade di cartellini gialli per Vasco-Mengo, con la svolta che giunge al principio del secondo tempo: le squadre sono inchiodate sul risultato di inizio match e già con un uomo in meno a testa (Carlos Alberto - a torto o ragione sempre in mezzo-, quest'anno invero prezioso per il Vasco, l'uomo del salto di qualità sul campo) . L'espulsione di Leonardo Moura sbilancia la partita, anche perché subito dopo il Vasco trova il vantaggio in una mischia a seguito di una punizione dal limite. Il tabellone stabilisce la strategia, e la voglia di riportarsi in parità ammazza definitivamente le ambizioni del Mengo, che subisce il secondo gol in contropiede. Poi, risse assortite e festival del cartao: al 90', dopo due anni di attesa, finalmente la torcida del Gigante da Colina torna a far meritatamente festa. Continua così la marcia del Vasco, unico a tenere il passo del Fluminense (4 vittorie su 4) nella Taça Rio, la seconda parte del torneo carioca.




Gol: Élton 11', Jéferson 15' del 2° tempo

VASCO: Tiago, Paulo Sérgio, Fernando, Titi e Ramon; Amaral, Nílton, Jéferson (Edu Pina) e Carlos Alberto; Alex Teixeira (Rodrigo Pimpão) e Élton (Leo Lima)
Técnico: Dorival Júnior

FLAMENGO: Bruno, Everton Silva, Fábio Luciano, Ronaldo Angelim e Juan; Aírton, Willians, Ibson e Leonardo Moura; Zé Roberto (Kléberson) e Josiel (Josiel) Técnico: Cuca

[Occhio a] Alexander Banoy Tettey

Centrocampista difensivo centrale tosto, è ghanese di nascita ma norvegese d’adozione (e di passaporto), avendo speso la sua intera carriera calcistica sui campi dello stato scandinavo. Nelle giovanili del Bodø/Glimt gioca esterno destro in una mediana a quattro, arrivato al Rosenborg via Kolstad viene provato anche interno in una linea a tre. Il prestito a 19 anni allo Skeid non è un buon segnale, ma lui tiene duro e nel 2006 rientra nei ranghi del club di Trondheim vincendo il campionato da titolare. L’anno seguente Knut Tørum lo converte in mediano puro, disciplinandone corsa e gestione degli sforzi, e gli consegna i gradi di vice-capitano iniziando il passaggio di consegne con la leggenda locale Roar Strand. Possiede un destro più potente che preciso, ed è una fortuna per Josè Mourinho, che evita così la sconfitta a Stamford Bridge del suo Chelsea nella fase a gironi della Champions League 07/08. Rapido e reattivo, buona personalità in campo, non disdegna l’incursione in avanti (6 reti negli ultimi due campionati), retaggio del suo passato più propenso a sostenere l’azione. Miglior giocatore del Rosenborg 2008, in gol all’esordio (davanti alla difesa accanto a Anthony Annan in un 4-2-3-1) contro il Vålerenga nella nuova Tippeliga, da due anni nel giro della nazionale maggiore norvegese, che alterna all’under-21.

ALEC CORDOLCINI



Punto di forza: resistenza da mezzofondista

Punto da migliorare: il tocco di palla deve crescere qualitativamente

Breve scheda


Alexander Banor Tettey

Accra, 4/4/1986
Centrocampista difensivo, 180 cm x 68 kg
Passaporto: Ghanese e Norvegese
Club attuale: Rosenborg
Scadenza contratto: 2011

Video

Tippeliga 2009: Rosenborg- Vålerenga 3-0 (Iversen, Olsen, Tettey)

[Argentina Clausura] Estudiantes - Racing 0-0

Poco pochissimo. Un punto andava bene a entrambi e un punto, senza farsi male, hanno ottenuto. Primo tempo con il Pincha che a tratti rispolvera buone trame come nell'ultimo match di Libertadores, ma senza affondare e soprattutto con poca intensità. Veron, si muove per il campo (sempre protetto da Braña) e inventa soluzioni celestiali, al suo ritmo rimane un giocatore unico. C'è da sistemare il suo infinito ego e il suo carisma, Maradona credo di poterlo fare e l'ha convocato: può darsi non sia una cattiva idea. "La Gata" Fernandez è più ispirato di Boselli, Perez molle, l'Estudiantes si limita a girare palla, dietro non rischia nulla. L'Academia non riesce ad abbozzare una ripartenza che è una, il "Payaso" Luguercio si sbatte a vuoto e nella prima parte Andujar non si sporca nemmeno i guanti: L'ex portiere del Palermo, lui pure fresco di convocazione nell'Albiceleste, salva il risultato con una bella parata su Caballero, unica vera occasione da rete dell'Academia, a inizio secondo tempo. Dopo il gol fallito il Racing ha uno scatto d'orgoglio e, alleluja, gioca un quarto d'ora nella metacampo offensiva cercando di trovare la rete. Poche emozioni, comunque. Sbadigliando si arriva al 90'.
Sugli altri campi, sconfitta netta della capolista Lanus (3-0 con l'Huracan, doppietta di Pastore), Jorge Burruchaga dice addio al Banfield e Pepé Santoro saluta l'Independiente con una larga vittoria sul Newell's.




20 marzo 2009

[Libertadores] Il Pincha risorge

Miglior esordio in Libertadores non poteva augurarsi Alejandro Sabella, il sostituto di Leo Astrada sulla panchina dell'Estudiantes. E non solo per il 4-0 pulito rifilato al Deportivo Quito, che meno di dieci giorni prima aveva sconfitto proprio il Pincha nella capitale ecuadoriana. La squadra di Sabella gioca un calcio aggressivo e di grande proposizione, azzanna la partita nei primi quindici minuti, con il Deportivo che non riesce a organizzare nessuna ripartenza né il consueto gioco con la palla bassa. E' tutto in mano all'Estudiantes: linea a 4 dietro, ma con Angeleri costantemente oltre la linea mediana, Rodrigo Braña in protezione della difesa e Juan Sebastian Veron libero di trovarsi spazi (da un suo assist il primo gol), bravo il Chino Benitez e favoloso Enzo Pérez, mendocino, classe '86, che sta salendo di colpi (osservare con attenzione). A piantare i chiodi, Mauro Boselli: tripletta, per lui che aveva collezionato una sola soddisfazione in Libertadores, ancora in maglia Boca. Con questa vittoria il Pincha ritorna in gioco, sale al secondo posto del girone, scavalca il Deportivo (rimettendo in sesto la differenza reti) e si colloca dietro al Cruzeiro, che incontrerà il prossimo aprile a La Plata.



Gol: Boselli 4', 25' e 69', Pérez 44'

ESTUDIANTES DE LA PLATA: Mariano Andújar; Marcos Angeleri, Agustín Alayes (35, Juan Manuel Díaz), Leandro Desábato, Cristian Cellay; Enzo Pérez, Rodrigo Braña (64, Matías Sánchez), Juan Sebastián Verón, Leandro Benítez; Gastón Fernández (74, José Luis Calderón), Mauro Boselli. Técnico: Alejandro Sabella.

DEPORTIVO QUITO: Bonard García; José Luis Cortez, Geovanny Caidedo, Luis Checa, Franklin Corozo, Luis Fernando Saritama (63, Mauricio Donoso), Daniel Mina (63, Ángel Escobar), Edwin Tenorio, Oswaldo Minda, Martín Mandra, Léider Preciado. Técnico: Rubén Darío Insúa.

DAGLI ALTRI CAMPI:

Nacional - River Plate 3-0. Catastrofe del Millo, ancora lontana la guarigione che pareva in via di definizione.

San Lorenzo - Libertad 0-1. Ancora grande partita dei paraguagi, San Lorenzo con molte assenze e poche idee.

Cruzeiro - Universitario Sucre 2-0. Sostanzialmente archiviata la qualificazione per la Raposa.

Lanus - Everton 1-2. sorpresa di metà settimana: il Lanus (che era senza Salvio) con questa sconfitta è praticamente fuori.

Guarani - Boca Juniors 1-3. Gran rimonta dei Bosteros.

Defensor S. - San Paolo 0-1. Con sofferenza, e un po' di fortuna, il San Paolo riesce a portare a casa tre punti.

[Uefa] Sporting Braga - PSG 0-1

Una sciagurata uscita di Eduardo quando mancano pochi minuti alla fine del match decide la qualificazione e cancella il sogno del Braga. La squadra dell'ottimo Jorge Jesus, tra le reali rivelazioni di questa stagione europea, gioca solo a sprazzi da Braga, e non coglie le occasioni presentatesi: piano piano il ritmo cala, palla e uomini si muovono meno e il PSG di Paul Le Guen (lui pure autore di un ottimo lavoro quest'anno, nella Ville Lumière) organizzando una densità difensiva con una linea piuttosto bassa riesce a non andare sotto e a trovare il gol nel finale con Hoarau, appena subentrato a Kezman. Giusto sottolineare come il PSG ha tenuto in panca Makelele, Rothen e Giuly, dando fiducia a Chantome in mezzo al campo, tenendo a sinistra Sessegnon (brutta la sua prova): solo la difesa era quella titolare, con Sakho avvicendato nel secondo tempo da Ceará, e relativo spostamento al centro di Traorè. Le migliori occasioni del primo tempo nascono da palle da fermo (un palo per parte), il Braga guadagna campo ma si nota subito che non possiede la brillantezza di altre giornate: e senza ritmo alto questa ottima squadra non ha le qualità individuali necessarie per orientare la partita. Buona comunque la prova di Luis Aguiar (forza fisica, destro e sinistro), su e giù Alan, meglio Paulo Cesar di Renteria davanti, sicuri i centrali dietro, Leone soprattutto. Peccato davvero per Jorge Jesus, avrebbe potuto davvero andare fino in fondo: resta comunque l'ottimo lavoro svolto, l'anno prossimo il tecnico portoghese potrebbe davvero sedersi su una panchina più nobile. Lo meriterebbe.




Gol: 81' Hoarau

SP. BRAGA. Eduardo; João Pereira, Rodriguez, Leone e Evaldo; Vandinho, Alan (Mossoró 72'), Luís Aguiar e César Peixoto (Orlando Sá 84'); Paulo César (Jorginho 88')e Rentería

PARIS SAINT-GERMAIN. Landreau; Traoré, Camara, Sakho (Ceará 46') e Armand; Clément, Chantôme, Pancrate (Mabiala 88') e Sessegnon; Kezman (Hoarau 77') e Luyindula

19 marzo 2009

[Uefa] Ajax - OM 2-2 dts

Un gol in mischia nel secondo tempo supplementare del "giamaicano" Tyrone Mears, probabilmente in fuorigioco, permette all'Olympique Marsiglia di proseguire il cammino in Uefa dopo un partita di estrema sofferenza per la squadra di Eric Gerets. L'Ajax saluta la competizione, offrendo però una buona prova d'insieme con Van Basten che dimostra di non inserirsi nella lista, lunghissima, degli ex campioni che si inchiodano in panchina perché altrove hanno poco da fare e da dire. Al di là delle critiche subite da CT dell'Olanda, a mio modo di vedere quasi mai giustificate, l'ex centravanti del Milan dimostra di avere idee interessanti. Ieri, complice le non perfette condizioni di Cvitanich si gioca la partita sostanzialmente senza un centravanti di ruolo, organizza due punte di movimento, Luis Suarez (bravissimo ovunque ma non davanti alla porta, dove si divora un paio di reti) e Miralem Sulejmani, Emanuelson gioca sostanzialmente da rifinitore, staccandosi dalla linea offensiva per trovare la verticalizzazione o il cambio-gioco dopo il giro palla dei difensori a inizio azione. Movimento senza palla, buona tecnica, l'Ajax sfonda più volte ma concretizza poco: benissimo il centrocampo, con Anita davanti alla difesa e Aissati e Enoh al fianco. Proprio il camerunense, il meno dotato palla al piede, trova il pertugio centrale, l'inserimento, pescato alla grande da Suarez, e segna il gol che poteva qualificare gli olandesi, reduci dal 2-1 dell'andata. L'OM, che in campionato sta volando, difende basso e riparte con una transizione controllata che mette anche un po' di affanno all'Ajax: gli uomini di Van Basten non sono sempre ordinati nelle coperture. Il Marsiglia ha la fortuna e l'abilità di trovare subito il pareggio, grazie a un contropiede perfetto, bellissima palla di Baky in area, giro e tiro immediato di Niang, e pareggio. Nel secondo tempo l'OM praticamente non riparte più, densità dietro e troppi rischi, l'Ajax domina, fino a trovare un meritatissimo 2-1, con una bella giocata di Suarez: poi i supplementari tolgono a Van Basten anche la speranza dei rigori.



AJAX: Vermeer, Bruno Silva, Oleguer, Alderweireld, Schilder, Enoh, (De Jong, 112eme), Anita, Aissati (Leonardo, 97eme), Emanuelson, Suarez, Sulejmani (Cvitanich, 105eme).

OM: Mandanda, Mears, Rodriguez, Hilton, Taiwo, M'Bami, Be.Cheyrou, Valbuena (K.Ziani 53eme), Zenden, Baky Koné (Ben Arfa, 77eme), Niang (Samassa, 59eme).

18 marzo 2009

[salastampa] Una panchina per il Cholo

Intervista su Marca al Cholo Simeone. In procinto di arrivare in Italia, dove seguirà alla Pinetina gli allenamenti di José Mourinho e ne studierà i metodi, e reduce dalla brutta stagione al River Plate, l'ex Inter e Lazio ha voglia di allenare. E non è detto che non lo faccia in Italia.
Ecco alcuni brani del pezzo:


Pregunta. Comenzó a entrenar en febrero de 2006. Más de tres años ya...
Respuesta. Las experiencias vividas fueron muy buenas, por crecimiento personal y por los resultados, sobre todo el campeonato con Estudiantes, después de 25 años que no lo ganaba, y el de River, con la presión que supone River y tras cuatro temporadas sin ganar nada.

P. ¿Le ha dado tiempo a definirse como entrenador?
R. Tengo una metodología de trabajo, una línea que seguir y un estilo... después a cada uno le gustan distintas maneras de plantear los equipos. Por los que hemos pasado hemos dejado un registro de cómo jugaban: agresivos, con presión alta, tratando de salir lo más rápido posible, quizás no con gran posesión, pero sí con buena verticalidad...

P. ¿Qué equipo juega mejor?
R. El Barcelona en estos momentos juega muy bien. Más allá de las herramientas que tiene para jugar así, tiene una claridad de conceptos admirable.

P. Maradona seleccionador...
R. Lo merecía por todo lo que hizo en la selección
, y ojalá pueda transmitir toda la pasión y todas las experiencias que ha tenido como jugador. Hasta hoy los futbolistas le responden.

P. ¿Hasta dónde pueden llegar Agüero y Messi?
R. Son jugadores que no tienen techo todavía, porque son muy chicos, pero tienen una calidad y un poder de resolución importantes. Son distintos. Messi tiene un recorrido más lejano al área, pero con gran poder de gol, y Agüero menos recorrido, pero una importancia terrible.

P. ¿Entendería la venta del Kun?
R. Se fue Fernando Torres, que respondía al sentimiento del club, y el Atlético sigue vivo. El equipo pudo crecer y traer otros jugadores. El fútbol no termina en un jugador.

P. ¿Entrenaría al Real Madrid?
R. Decir que no sería una falta de respeto al Real Madrid, que es un equipo muy importante, pero lo que está claro es que me identifico con el Atlético y siempre tuve los sentimientos claros.

P. ¿Cuál será su destino?
R. Me gustaría volver a trabajar en junio, pero donde vea objetivos claros e importantes. Hemos tenido ofertas de España, Italia, Argentina, México... la de ahora es una etapa necesaria, para recomenzar con energía.

Tutta l'intervista, QUI

17 marzo 2009

Tre gol del week end

Tre gol del week end calcistico:

1- André Pinto, bicicletta da antologia

2- Hernan Lopez, al Torino le avrà mai fatte giocate del genere? (come aperitivo, perla di Cristian Villagra)

3- Pablo Hernandez, favolosa leggerezza contro il Recre

Citazione per ... Gervinho, prova di velocità e tecnica a Le Mans

[Occhio a] Mounir El Hamdaoui

Attaccante rapido e dinamico adattabile a più moduli. Nasce ala sinistra nell’Excelsior Rotterdam, ma le movenze sono da seconda punta che ama tagliare il campo con improvvisi inserimenti piuttosto che cercare il fondo. 28 reti in una stagione e mezza gli valgono la chiamata nel Tottenham Hotspur di Martin Jol, dove però la folta concorrenza (Defoe, Keane, Kanoutè, Mido) gli permette di mettersi in mostra solo nelle amichevoli. Nel Derby County in Championship gioca largo sulla fascia, il ritorno in Olanda nel Willem II lo ripropone – prima che il menisco finisca in frantumi - in posizione più centrale. Ci vuole un grande allenatore per sfruttarlo al meglio. Lo trova in Louis van Gaal all’Az Alkmaar. Funziona bene sia come supporto ad una punta fisica (Pellè) o rapida (Ari), sia come terminale offensivo avanzato in un 4411 o in un 442. L’ottima tecnica di base lo rende incline alla giocata. 21 gol stagionali (20 in Eredivisie), di testa, di destro, da lontano, in acrobazia. A lungo indeciso tra nazionale olandese e marocchina, ha scelto le origini, esordendo con i Leoni dell’Atlante lo scorso febbraio contro la Repubblica Ceca. Punta centrale nel 442 targato Roger Lemerre, con lui, Kharja, Boussoufa e Hadji ecco un Marocco dai piedi dolci come non si vedeva da tempo.

ALEC CORDOLCINI



Punto di forza: piede destro educatissimo

Punto da migliorare: a livello agonistico non è un leone


Breve scheda:
Mounir El Hamdaoui

Rotterdam 14/07/1984

Attaccante, 183 x 81

Passaporto: olandese e marocchino

Club attuale: Az Alkmaar

Scadenza contratto: 2012


Video

El Hamdaoui’s flick, Peace Cup 2005

Eredivisie: gol contro il Willem II (27/09/2008)

16 marzo 2009

[Europa] Week end da terremoto

* Cade il Lione in casa con l'Auxerre, e il campionato francese è sempre più in bilico: nel big match delle prime inseguitrici, PSG e OM, la vittoria va agli uomini di Eric Gerets, che sbancano il Parco dei Principi:



Adesso il Lione ha un punto di vantaggio su OM e PSG e tre sul Bordeaux di Laurent Blanc.

* Intanto in Belgio, lo Standard opera il sorpasso sull'Anderlecht, sconfitto 2-1 dal Mechelen (secondo gol dei giallorossi di Giuseppe Rossini)

* Brutta sconfitta del Benfica in casa contro il Vitoria Guimaraes di Manuel Cajuda. 1-0 il risultato finale (bravo ancora Marquinho). Le Aquile sono ora terze, sorpassati dai concittadini dello Sporting e a meno cinque dal Porto (vittorioso col Naval: in gol pure Mariano Gonzalez).

* Il tutto nella settimana di Manchester United - Liverpool 1-4. Partita strana, secondo me un discreto primo tempo dello United, che si è ritrovato sotto senza subire nulla. Molta imprecisione ai 16 metri per i ragazzi di Ferguson, erroracci in serie dietro (Vidic disastroso), che in fin dei conti hanno giocato il jolly in settimana, il campionato è lungo e il vantaggio rimane buono sulla squadra di Rafa Benitez.

09 marzo 2009

Porto

La presenza del Porto tra le prime sedici del Continente è ormai un' abitudine. Il segreto è certamente nella gestione di una squadra che riesce sempre a pescare giocatori interessanti in Patria o all'estero nel momento giusto, senza spendere troppo, e a mantenere una gestione tecnica autorevole e competente per più anni: così fu per Fernando Santos, poi per José Mourinho e Co Adriaanse e ora con Jesualdo Ferreira (quest'ultimo insegnante proprio dello Special One al corso di calcio presso l'Isef portoghese). Certo, ci sono stati scivoloni e stagioni sballate, ma si è sempre trovato il modo per ritrovare l'armonia necessaria e la competitività ad alto livello in brevissimo tempo. Perso Quaresma, Jesualdo, che non richiedeva al neo interista compiti eccessivi in fase difensiva e che nella scorsa stagione slegandolo dalla linea di centrocampo ne ha decretato l'esplosione suggerendogli di modificare spesso la zona di ricezione, ha sciolto e riorganizzato il suo 11. Levato il leader della difesa (sempre schierata a quattro), Bruno Alves, ormai consacrato come uno dei migliori centrali d'Europa (tra l'altro dotato di una sventola da fuori che impone la barriera anche per le punizioni dai 30 metri), i giocatori chiave rimangono i tre di maggior prestigio: ma se l'ottimo nazionale portoghese Raul Meireles non può inventarsi caratteristiche che non possiede in fase offensiva, Lucho Gonzalez e Lisandro Lopez (entrambi già nell'elenco delle convocazioni del CT Maradona) sono giocatori multidimensionali. Sono quindi i due argentini che hanno modificato le loro attitudini in fase di possesso, con maggiore presenza nella fase di costruzione e finalizzazione. Un processo , tuttavia, non ancora completato che ha però già modificato gli assetti della squadra, ora un po' meno equilibrata, tende a trovare con più facilità la via della porta ma pure a subire troppo. Nel tentativo di correggere l'equilibrio difensivo del Porto è da leggersi l'innesto del giovane Fernando preferito al colombiano Freddy Guarin e all'ex Inter Pelé ( già spedito in Inghilterra a maturare): i nomi e i curricula contano poco in questa società, gioca chi rende, il bene supremo rimane il risultato della squadra. In molti si attendevano poco più di un passaggio folkloristico da Hulk, attaccante brasiliano poco noto, proveniente dal Giappone, che invece ha dimostrato di possedere forza fisica e qualità che potrebbero servire alla squadra, pure in una competizione elitaria come la Champions. Proprio l'innesto di questo brasiliano, non sempre lettore esimio delle situazioni di gioco ma certo portatore di energia e giocate che accendono tifosi e squadra, mutando l'inerzia dei match (mutatis mutandis, il ruolo di Quaresma nelle passate stagioni), potrebbe rappresentare la chiave di volta di una annata iniziata malino in campionato ma piano piano riaggiustata. L'ottavo di finale con l'Atletico Madrid, squadra zeppa di talento ma disorientata il suo, potrebbe davvero essere alla portata dei Dragoni, abituati a una competizione che, contro ogni pronostico, hanno vinto due volte.

CARLO PIZZIGONI

Fonte: Guerin Sportivo, speciale Champions

08 marzo 2009

[Argentina Clausura] Lanus - Newell's 2-1

La Rotacion funziona, eccome. Il Lanus, nonostante cambi sette elementi rispetto alla Copa Libertadores, mantiene sempre lo stesso spirito, esprime sempre lo stesso calcio, molto gradevole da vedere. E conquista il primo posto in solitaria. Il tutto iniziando il match contro il Nuls di Sensini sotto di un gol (pressione individuale sulla trequarti offensiva di Bernardello, recupero e conclusione da fuori deviata che mette fuori causa il "Chiquito" Bossio) e con l'infortunio del "Toto" Salvio. La squadra di Zubeldia però ha ormai nel dna le giocate a terra con partecipazione di uomini e movimento palla, c'è velocità e tecnica: Blanco (ottimo ancora, un '88 di cui si parla troppo poco) entra subito in partita, Valeri ci mette un po', il gol del pari arriva subito e immediatamente dopo potrebbe esserci già il vantaggio, che invece arriverà, definitivo, all'inizio del secondo tempo col "Pepe" Sand. La Lepra tenta di controllare il ritmo con Bernardi in mezzo, ha troppo poco da Sperdutti a destra e punge con il "Gato" Mauro Formica (definitivo: l'accento va sulla I, tutti i telecronisti di Torneo y Competencias - Walter Nelson e Alejandro Fabbri in testa - l'hanno ufficializzato, dopo un dibattito durato sostanzialmente per tutta la prima parte della partita). Nestor Sensini organizza un ottima transizione controllata, esce comunque a testa alta da una bella sfida, mentre il Granate, eh, sogna! Chi invece ha, di nuovo, gli incubi, è ancora il Racing: la partita di ieri col Tigre, zeppa di errori, è l'ennesima stazione di un calvario infinito (4-1 per il Matador il risultato finale), e adesso si rischia veramente...



Gol: Bernardello 3', Fritzler 8', Sand 55'

Lanús: 2
Carlos Bossio ; Rodolfo Graieb , Jadson Viera , Emir Faccioli , Maximiliano Velázquez ; Sebastián Blanco , Matías Fritzler , Sebastián Salomón ( 33'ST Diego González ) , Diego Váleri ( 21'ST Eduardo Ledesma ) ; Eduardo Salvio ( 7'PT Santiago Biglieri ) , José Sand .
Sup.: Agustín Marchesín , Iván Macalik , Nicolás Ramírez , Cristian Menéndez .

Newell's Old Boys: 1
Sebastián Peratta ; Iván Pillud , Rolando Schiavi , Juan Insaurralde , Juan Quiroga ; Mauricio Sperdutti ( 32'ST Matías Donnet ) , Hernán Bernardello , Lucas Bernardi ( 40'ST Ernesto Cristaldo ) , Leonel Vangioni ( 17'ST Leandro Armani ) ; Mauro Formica , Santiago Salcedo .
Sup.: Germán Caffa , Nicolás Spolli , Pablo Aguilar , Pablo Monsalvo .

06 marzo 2009

[Libertadores] Libertad - San Lorenzo 2-0

Tre partite nove punti. Non è un caso. Il Libertad di Asuncion mette sotto anche il San Lorenzo, la squadra che dovrebbe rappresentare la big del girone 8, completato dai messicani del San Luis e dall'Universitario. Difesa a tre dietro, squadra corta, ottimo movimento e partecipazione di più elementi alla fase offensiva, gioca bene il gruppo di Ruben Israel. Controlla il match contro gli argentini, che però ci mettono un po' del proprio per soccombere: alibi per il tecnico Russo, che deve fare a meno di Barrientos (elemento chiave al Boedo), di Santi Solari e di Mendez, e dopo pochi minuti anche del portiere Orion, ce ne sono. Caricare tutto il peso della sconfitta sulle spalle di Bruno Centeno, il giovane portiere che ha sostituito il titolare e ha piazzato un paio di pasticci, regalando incertezza a una squadra già di suo con poca personalità, sarebbe tuttavia ingiusto e sbagliato. Il San Lorenzo ha sofferto tanto in mezzo al campo, è stato poco pericoloso davanti e ha creato con continuità qualcosa di buono solo con l'entrata, negli ultimi dieci minuti, di Bruno Fornaroli, l'ex Sampdoria. Vladimir Marín, figura del partido, ha preso continuamente d'infilata la poca coordinazione tra la linea dietro e i due mediani, Cristian Ledesma e il "Chaco" Torres, tra l'altro, per caratteristiche, non adatti a costruire in situazione di ripartenza e ribaltamento: il movimento e la disponibilità al sacrificio di Bergessio e Silvera servono a poco se non vengono innescati. Nella seconda parte, infatti, Russo prova ad accentrare il "Papu" Gomez, investendolo del ruolo di enganche: risultati alterni. Barrientos rimane insostituibile.




Gol: Miguel Ximénez 24', Sergio Aquino 30'

LIBERTAD: Jorge Bava, Edgar Balbuena, Pedro Sarabia, Julio Manzur, Miguel Samudio, Edgar Robles, Sergio Aquino (Lorgio Alvarez, 75), Omar Puso, Luis Ramírez, Vladimir Marín (Manuel Macíel, 70), Miguel Ximénez (Juan Samudio, 60).

SAN LORENZO: Agustín Orión (Bruno Centeno, 8), Adrián González, Gastón Aguirre, Nicolás Bianchi, Aureliano Torres, Jonathan Santana (Diego Rivero, 57), Cristian Ledesma, Juan Manuel Torres, Alejandro Gómez (Bruno Fornaroli, 76), Gonzalo Bergessio, Andrés Silvera.


DAGLI ALTRI CAMPI:

Deportivo Tachira - Boca Juniors 0-1. Soffre il Boca, ma trova il gol nel finale con Figueroa.

America di Cali - San Paolo 1-3. Eccolo il vero Tricolor

Sport Recife - LDU 2-0.Gran colpo dello Sport, che nel Nordest brasiliano mettono ko i detentori del titolo.

Univesidad San Martin - River Plate 2-1

Universidad de Chile - Aurora 3-0

Universitario Sucre - Cruzeiro 0-1

05 marzo 2009

Inizia la J League

Anni fa si pronosticava un futuro luminoso per la lega giapponese, che inizia domani il campionato 2009. Non è andata esattamente così, e questi rimangono anni duri. Però, a mio parere, dal punto di vista tecnico non è necessariamente un male aver perso il circo legato ad acquisti di ex grandi giocatori bolliti. Tutto in favore dei giovani giocatori giapponesi e del movimento calcistico di quel Paese. Insomma, meno show-biz, più sport... Infatti è molto meno seguito all'estero, allora provvediamo noi con una breve presentazione:

Kashima Antlers. La squadra dell'ottimo tecnico brasiliano Oswaldo de Oliveira, campione in carica, ha scelto di confermare la squadra in blocco (in primis Mitsuo Ogasawara, centrocampista, vero simbolo del club). Gli obiettivi però, crescono, e nell'anno che verrà ci sarebbe parecchio interesse pure per il titolo continentale. Da osservare con attenzione i nuovi investimenti: Park Joo-Ho, centrocampista coreano, classe 1987, visto all'ultimo Mondiale under 20, e Yuya Osako, un '90 di cui si parla molto bene. La stagione è partita bene, con la vittoria nella supercoppa Xerox sul Gamba Osaka.

Gamba Osaka. Reduce da un 2008 favoloso (Champions asiatica e terzo posto al Mondiale per Club) la squadra guidata in mezzo al campo da Yasuhito Endo, QI calcistico elevato e ottimo calcio, si è rinforzata con gli arrivi del difensore Kazumichi Takagi, entrato da poco nel giro della nazionale nipponica, e di Park Dong-Hyuk, l'anno scorso nella top 11 del campionato sud-coreano. Occhio anche al brasiliano Leandro, scuola Corinthians, l'anno scorso al Vissel Kobe.

Urawa Red Diamonds. Il club più ricco del Paese pretende di cancellare il deludentissimo settimo posto della scorsa stagione: l'ordine a Saitama è di rivincere il campionato. In panchina si continua a parlare tedesco, quest'anno si punta su Volker Finke, una vita al Friburgo. Nessuna grande contrattazione, con la speranza che Robson Ponte ritrovi la forma del 2007 (anno magico dei Reds, che possono vantare pure un terzo posto al Mondiale per Club in quella stagione).

Kawasaki Frontale. Sempre competitivi, i "Delfini Blu" proseguono la caccia al titolo. Kengo Nakamura è l'anima del club, ma la differenza deve farla Juninho, cannoniere bahiano, ex Palmeiras, dal 2003 a Kawasaki, che ha trascinato nella massima serie nel 2004. Takashi Sekizuka, nonostante i problemi di stress dell'anno passato, dovrebbe tornare a sedere in panchina. In attacco anche Chong Tese, ragazzo dell'84 nato in Giappone da genitori coreani. Ha scelto di difendere i colori della Nord Corea (Jong Tae-Se è la versione del suo nome quando gioca per la nazionale dei suoi avi) dopo una serie di controversie col Paese dei genitori.

Altre:

FC Tokyo.
Allenatore: Hiroshi Jokufu.
Stella: Cabore (BRA). Capocannoniere del campionato coreano nel 2007.

Shimizu S-Pulse.
Allenatore: Kenta Hasegawa, alla quinta stagione sulla panchina dei "S-Pa"
Stelle: la coppia d'attacco, Frode Johnsen - Yuichiro Nagai

Oita Trinita.
Allenatore: Péricles Chamusca (BRA)
Stella: Uéslei (BRA)

Vissel Kobe
.
Allenatore: Caio Junior (BRA).
Stella: Botti (BRA).

Omiya Ardija.
Allenatore: Chang Woe-Ryon (Sud Corea).
Stelle: Park Won-Jae (Sud corea) e Denis Marques (BRA).

JEF United.
Allenatore: Alex Miller (Scozia).
Stella: Seiichiro Maki.

Jubilo Iwata
Allenatore: Masaki Yanagishita.
Stella: Yoshikatsu Kawaguchi.

Yokohama Marinos
.
Allenatore: Takashi Kuwahara.
Stella: Koji Yamase.

Albirex Niigata
Allenatore: Jun Suzuki.
Stella: Marcio Richardes.

Montedio Yamagata

Allenatore: Shinji Kobayashi
Stella: Jajá, 22 aani, fuggito dal Cruzeiro per venire qua...

Kashiwa Reysol
Allenatore: Shinichiro Takahashi
Stella: França, grande maranhense!

Sanfrecce Hiroshima

Allenatore: Mihajlo Petrovic (Serbia)
Stella: Ri Han-Jae (Nord Corea)

Kyoto Sanga
Allenatore: Hisashi Kato
Stella: Atsushi Yanagisawa

04 marzo 2009

[Libertadores] Colo Colo corsaro

Grande sorpresa nella seconda giornata del Gruppo 1 di Libertadores. Sconfitto all'esordio, per giunta in casa ( e con lo Sport Recife), il Colo Colo va a prendersi i tre punti a Palestra Italia. Controlla il primo tempo, riesce a trovare il gol sul finire dello stesso e buca continuativamente una difesa del Verdao assolutamente da registrare.

Palmeiras - Colo Colo 1-3


Nell'altra partita del giorno, bis del Caracas FC che, dopo aver messo sotto il Lanus, ottiene, sul campo di casa, anche lo scalpo dei messicani del Guadalajara: 2-0 il finale.

03 marzo 2009

[Gaucho] Taça F. Carvalho all'Internacional

Si chiude con la vittoria dell'Inter la prima parte del torneo Gaucho. La prima finale coinvolgeva i maggiori club dello stato, così si è chiusa il capitolo iniziale con un palpitante Gre-Nal. La seconda parte del torneo è denominata Taça Fábio Koff. Le due competizioni, le due coppe (taça = coppa), sono intitolate a due dirigenti del futebol gaucho, entrambi presenti allo stadio nel giorno di questo Gre-Nal.





Inter: Lauro, Bolívar, Índio, Álvaro, Kléber, Sandro, Magrão (Rosinei), Guiñazu, Andrezinho, Taison (Alecsandro) e Nilmar (Marcelo Cordeiro). Técnico: Tite

Grêmio: Victor, Léo (Fábio Santos), Réver, Rafael Marques, Ruy, Diogo (Jonas), Adilson, Tcheco, Souza, Jadilson (Héverton) e Alex Mineiro.Técnico: Celso Roth

[Portogallo] Sporting Braga - Vitoria Guimaraes 1-0

Pronostico rispettato, il derby del Minho se lo aggiudica il Braga. Con le due squadre che giungevano all'appuntamento con spirito assai diverso (il Braga viaggia alla grande anche in Europa, il Guimaraes ha notevoli difficoltà) ci si poteva però aspettare forse minore equilibrio. Invece il lavoro di Manuel Cajuda è stato ottimo. Vero che l'esperimento difesa a tre è durato solo mezz'ora, la prima, che ha visto il Braga andare a segno dopo la solita, ottima azione collettiva (superiorità numerica sul lato, profondità con Luis Aguiar e cross per la testa di Paulo Cesar), però i bianco-neri sono spesso riusciti a ripartire e hanno creato qualche problema in mezzo al campo alla squadra di casa. Visti i tempi, non poco. Attivo Nuno Assis, svelto il giovane brasiliano Marquinho, ha giocato una discreta partita anche Custodio, giunto nel nord del Portogallo a gennaio dopo la non brillante esperienza pluriennale alla Dinamo Mosca. Jorge Jesus ha però dovuto cambiare il modulo a metà della prima frazione causa l'infortunio di Luis Aguiar: l'uruguagio è forte fisicamente, bravo a muoversi e a ricevere tra le linee, non disdegna il gioco spalle alla porta e può concludere, ma non ha un sostituto naturale in panchina: si passa così al 442 dopo la sua uscita, con Matheus sulla sinistra. Ancora sicura la partita dietro di Stelvio Cruz, classe 1989. Qualche scampolo nel finale anche per Orlando Sá, giovane attaccante che ha debuttato nella nazionale "Das Quinas" con la Finlandia. Altra sconfitta dunque per il Vitoria, ma qualche segnale positivo in più, e l'occasione nel finale capitata a Cícero (lui pure di ritorno da Mosca) segnala che forse non è proprio stagione...





02 marzo 2009

[Carioca] Taça Guanabara al Botafogo

Poco più di un allenamento. Il Botafogo si aggiudica la prima parte del Campionato Carioca, la Taça Guanabara, in finale contro il Resende. Al Maracana il club di Ney Franco ha gestito al meglio il match segnando appena dopo la mezz'ora e controllando dall'inizio la partita. Per il Resende, già un miracolo essere giunto fin qui e il grande exploit nella semifinale dove ha fatto fuori il Flamengo, principale favorito dopo la squalifica del Vasco. Ora inizierà la seconda parte del campionato, la Taça Rio: il vincitore contenderà al Fogao, in una finale secca, il titolo di campione carioca. Dovesse vincere anche questa coppa l'ex squadra di Garrincha, non verrebbe disputata la finale e il Botafogo sarebbe dichiarato direttamente campione.





Botafogo: Renan, Emerson (Léo Silva), Juninho e Wellington; Alessandro, Leandro Guerreiro, Fahel, Maicosuel e Thiaguinho (Wellington Júnior); Lucas Silva (Jean Carioca) e Reinald.

Resende: Cléber, Márcio Costa (Beto), Naílton e Breno; Bruno Leite (Hiroshi), Márcio Gomes, Fred, Léo (Viola) e Marquinhos; Bruno Meneghel e Fabiano.

01 marzo 2009

[Argentina Clausura] Racing -Argentinos 1-1

Niente da fare. Una partita in qualche modo che sta per essere portata a casa, anche con lo spirito giusto, e invece, no: un cross innocuo dal centro del campo, un'uscita maldestra, et voilà. Así es Racing. Nel debutto di Caruso Lombardi, in un Cilindro pieno zeppo, partecipante e commovente, l'Academia raccoglie un solo punto, subendo il gol, nel modo che si è scritto, nel recupero; e serve a poco lamentarsi per un rigore che poteva essere concesso ai bianco-blu. La prima del nuovo DT è, come da costume, pirotecnica con Caruso Lombardi che in panchina fa il diavolo a quattro, sbraita, incita, reclama: nel primo tempo qualche iniziativa di Pablo Luguercio e poco altro (manca Yacob, Wagner il sostituto in mezzo al campo: buona prova per lui). L'Argentinos di Claudio Vivas, mutua una specie di 3313 bielsiano (l'allenatore del Bicho è stato assistente di Bielsa) ma punzecchia solo con qualche transizione. Sbadigli, se non ci fosse la tensione di due squadre che hanno iniziato non benissimo la stagione. Inizia la seconda parte con un giocata collettiva, sulla fascia destra che l'Academia non eseguiva forse dai tempi in cui aveva buon diritto a nominarsi Academia... chiusura col gol di Adrián Lucero. Discreti momenti del Racing, che procede a strappi ma che pare essere mentalmente (e finalmente) concentrato e invece subentra la paura, Campagnuolo esce in maniera scellerata e Pavlovich la piazza di testa: 1-1 e tre fischi finali.



Intanto sugli altri campi, l'ex Maxi Moralez ne mette due nella larga vittoria del Velez col Godoy Cruz (in gol anche Joaquin Larrivey, ex Cagliari), mentre il Rojo, l'altra parte di Avellaneda, va sotto nettamente con il sorprendente Gimnasia La Plata